
Cominciai da un saluto. Da qui salii e mossi verso l'interno
e con la stessa smania di un fanciullo, intento a raccattar conchiglie,
mi piego a raccogliere parole, perché non restino vuote
sulla battigia di questo mio migrare.
R A C C O L T O
Continua...
La storia di una intera vita si traccia solo vivendola. Strada facendo ne cogliamo il segno, il filo conduttore, senza, tuttavia, riuscire mai a definirlo completamente. L'equilibrio, il senso delle cose, cercato e costruito col coraggio delle passioni e degli ideali, improvvisamente cedono e sembrano perdere consistenza, sulla soglia di un realismo amaro ed effimero dell'esistenza. Attraversarlo è l'unica possibilità per vincere sulla morte.
BUONGIORNO A TE
da IL CIELO DI SABRA
Buongiorno sole,
al tuo sbadiglio luminoso!
A quelli che impegnano le mani
di borse o di lavoro
che campano sui calli
o vantano un tesoro.
........
LA REGOLA
da
FILASTROCCA FILAERIGA
​
Mette in riga alti e bassi
falsi magri e falsi grassi.
Taglia unica per tutti:
santarelli e farabutti!
.......
DEL LEGGÈRE
da FILASTROCQUOLE
DI ALTISSIMA SCQUOLA
Per guardare il mondo fuori
vado verso la finestra.
Sposto la tendina a cuori.
Miro da sinistra a destra.
.........
Alle sei e cinquanta, dalla stazione di Paderno d'Adda, un treno, carico di pendolari, parte quotidianamente alla volta di Milano. Tra questi sono soliti trovarsi 4 amici di circostanza: un operaio, prossimo alla pensione, un impiegato ed una maestra elementare, vivaci quarantenni, ed una giovane studentessa universitaria. Nulla accomunerebbe questi simpatici personaggi, se non quel viaggio di sola andata, che li obbliga, involontariamente, a condividere il tempo della sua durata. In questo frangente, seppur breve, si sviluppano accese discussioni, prendendo a pretesto eventi e situazioni del loro tempo: dalla politica, al pettegolezzo, dalla diceria alle proprie vicende private. Ciascuno secondo il proprio punto di osservazione, racconta un mondo carico di realismo e speranza, di pregiudizi e profonde verità, lasciando le questioni sempre aperte a nuove possibilità, almeno fino a quando, l’arrivo a destinazione, non ne scioglie le trame.
In un tempo, dove il fluire è denso di eterno presente e l’evento è scolpito sui profili del sogno, avvenne un incontro straordinario.
Fui testimone di quella incredibile circostanza. Non so, se per una forzata casualità di ordine letterario o se per bizzarra volontà di chi vi scrive. Ciò che è certo è che qui si narra dell’intensa conversazione fra Zeno Cosini e Mattia Pascal, ora uomini liberi, spogli delle maglie del romanzo e dei caratteri del personaggio.
I due passeggiavano lentamente, confusi in un ordinato via e vai, sostando sporadicamente il passo, sugli accenti forti della loro discussione.
Zeno: Ricordo una poesia, di un certo Guido. Guido Gozzo….Guzzaro! Non ricordo bene il nome, ma quei versi, semplici e ben rimati, echeggiano chiari alla mia memoria.
Ascolta Mattia:......